L’Ordine dei Servi di santa Maria è nato attorno al 1233 a Firenze per opera di 7 laici fiorentini. Era un tempo molto vivo che segnava l’inizio dell’umanesimo, del dolce stil novo. Era anche un tempo di grandi santi: pochi anni erano trascorsi dalla morte gloriosa di san Francesco ad Assisi (1226) e di san Domenico a Bologna (1221).
I primi Sette Santi Padri, figli della nascente borghesia del tempo, appartenenti a un gruppo laico di cantori della santa Vergine Maria erano legati tra loro dall’ideale evangelico della comunione fraterna e del servizio ai poveri e agli ammalati.
Decisero di ritirarsi in solitudine, per far vita comune nella penitenza e nella contemplazione in una piccola casa fuori le mura della città. In seguito, verso il 1245, alla ricerca di una vita più contemplativa, salirono sul Monte Senario, a circa 19 km dalla città, dove costruirono una casetta con “povero materiale” ed eressero un oratorio dedicato a santa Maria.
Conducevano una vita di severa penitenza, con elementi tipici sia della vita eremitica che di quella comunitaria: vivevano del proprio lavoro, salmodiavano insieme, si dedicavano alla preghiera solitaria, in profondo ascolto della parola di Dio.
Trovavano il tempo anche per l’ospitalità e l’incontro con quelle persone che, spinte dalla ricerca sincera di Dio, salivano sul Monte per cercare consiglio.
Radicale fu il loro impegno nella povertà, come testimonia l’”atto di povertà” del 7 ottobre 1251: con questo documento fra Bonfiglio, priore maggiore della chiesa di santa Maria di Monte Senario, e altri diciannove frati promettono di non entrare mai in possesso di alcun bene. Alcuni di loro furono anche ordinati presbiteri, ma la maggioranza rimasero laici.
Diffondendosi sempre più la fama della loro santità, molti altri chiedevano di poter far parte della loro comunità; decisero allora, mantenendo il nome di Servi di santa Maria, di iniziare un Ordine ispirato al genere di vita istituito dagli Apostoli, adottando la regola di Sant’Agostino.
L’abito nero che essi scelsero di portare era un evidente riferimento all’umiltà e ai dolori che la beata Vergine Maria soffrì nella passione del suo Figlio.
L’Ordine ebbe un rapido sviluppo in Toscana e nell’Italia centrale, diffondendo la luce del vangelo e la devozione alla Vergine. Il vescovo di Firenze, Ardingo, approvò i loro primi statuti; Innocenzo IV° concesse loro la protezione della santa sede e l’approvazione della vita di povertà e di penitenza da essi abbracciata; il successore, Alessandro IV°, nel 1256 confermò questo atto del suo predecessore con la lettera “Deo grata”, in cui egli menziona anche l’”atto di povertà” del 1251.
Papa Benedetto XI con la bolla “Dum levamus” approvò definitivamente nel 1304 l’Ordine dei Servi di santa Maria. Dello spirito originario dell’Ordine vi si legge: “Voi, per la devozione che avete verso la gloriosa beata Vergine Maria, da lei avete preso il nome, chiamandovi umilmente suoi Servi”. I posteri hanno voluto venerare insieme questi sette uomini, come insieme erano vissuti in fraterno amore.
Insieme furono proclamati santi nel 1888 da papa Leone XIII, con i nomi di Bonfiglio, Bonagiunta, Manetto, Amedeo, Uguccione, Sostegno, Alessio. A Monte Senario un unico sepolcro raccoglie insieme anche dopo morte quelli che la comunione di vita aveva resi una cosa sola.
Dal Lunedì al Venerdì:
8.00 - 9.00 - 10.00 - 18.30
Sabato: 8.00 - 9.00 - 10.00 - 19.00
Domenica: 8.00 - 9.00 - 10.00 -
11.00 - 17.00
Dal Lunedì al Sabato:
8.30 - 10.30 ~ 16.00 - 18.00
Domenica: 7.30 - 12.00 - 16.00 - 18.00