2018 – n. 982, maggio-giugno: Non abbiate paura!

 

di p. Francesco M. Polotto, OSM

Il testo conclusivo del vangelo di Marco offre alcune espressioni che meritano di essere riflettute perché coinvolgono la nostra vita di cristiani, soprattutto in questo tempo di vuoto politico, di mancanza di punti di riferimento, tempo di vecchiaia in cui la paura sembra quasi prenderci la vita.  «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto!» (Marco 16, 6).

Le donne che di buon mattino vanno al sepolcro, e che Marco nomina come Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Salome,  con sorpresa trovano il sepolcro aperto e la pietra molto grande dell’entrata rotolata via;  entrano nel sepolcro e vedono un “giovane, seduto sulla destra, vestito di una veste bianca” (16,5).
Ovvio che abbiano paura: sono sole, è mattino presto, inizia appena ad albeggiare, e vanno tra le tombe di un cimitero; trovano la tomba, che dovrebbe essere chiusa, aperta e la pietra grande che chiudeva l’entrata, scaraventata in disparte. Spaventatissime! Sbalordite anche per quel giovane.
Le donne vanno alla tomba per compiere un atto di pietà verso Gesù vincendo le paure ataviche dei sepolcri e dei morti con negli occhi il corpo straziato in croce.
Anche noi abbiamo vissuto questa esperienza quando ci è morta una persona cara: l’affetto e l’amore, l’intenzione di compiere una buona azione, un gesto di gentilezza ci hanno spinto ad andare al cimitero, magari il giorno dopo il funerale, quasi a volerla rivedere, con negli occhi il volto della persona amata: ci spinge l’amore e il legame di vita con il defunto.
L’angelo sa che le donne cercano Gesù “Voi cercate Gesù Nazareno”,  e lo cercano nel sepolcro dove l’avevano deposto la sera prima dopo averlo visto morire in croce, sfigurato dalle sofferenze e dalle torture, dalla flagellazione;  sfigurato dalle fatiche della vita e dagli insulti dei soldati, ma soprattutto schiacciato e oppresso per il dolore amaro e tremendo del rifiuto del suo popolo, delle sue guide religiose, del potere del tempio. C’è nel suo volto, come sul volto di ogni uomo, il dolore del mondo, la passione di chi ama, la volontà di mostrare il vero volto di Dio Padre.
In ogni uomo ucciso dalla violenza, è l’umanità che muore, soprattutto quando la morte è data per odio, da rifiuto e derisione,  e se a uccidere è il potere politico e religioso. Nessun Dio può volere la morte di un uomo. Nessuno è giustificato a dare la morte in nome di Dio.  La vita è dono di Dio e la vita di Gesù è dono agli uomini.  Gli idoli, che a volte gli uomini hanno l’ardire di chiamare dio, chiedono invece il sangue dell’uomo, la sua vita, ma questo è odio verso l’umanità.
L’angelo conosce il cuore delle donne: “Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso”!  Voi cercate Gesù, il crocefisso per amore, colui che per donare il perdono e la misericordia del Padre a tutti gli uomini è sceso nelle profondità degli inferi sconfiggendo la morte, il male supremo; Gesù ha rovesciato la pietra tombale che rinchiudeva ogni uomo nelle tenebre dei sepolcri, e questa è l’opera di Dio!  Tutte le donne che cercano Gesù trovano le pietre rovesciate e le tombe vuote.
Per le donne inizia ad albeggiare perché la luce di Dio illumina le loro menti, e la notte del mondo si sta cambiando in un mattino radioso di luce pasquale.

12 dicembre 2022
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Dal Lunedì al Venerdì:
8.00 - 9.00 - 10.00 - 18.30
Sabato: 8.00 - 9.00 - 10.00 - 19.00
Domenica: 8.00 - 9.00 - 10.00 -
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Sacramento della Riconciliazione

Dal Lunedì al Sabato:
8.30 - 10.30 ~ 16.00 - 18.00
Domenica: 7.30 - 12.00 - 16.00 - 18.00

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