Nell’ultima domenica di quaresima la chiesa/comunità ha meditato la resurrezione di Lazzaro, che si trova nel vangelo di Giovanni al capitolo 11.
Il racconto apre alla risurrezione di Gesù, introducendoci al grande triduo pasquale.
Il triduo pasquale comprende i giorni di giovedì santo con la liturgia dell’ultima cena con l’eucaristia e con l’istituzione del sacerdozio; il venerdì santo quando alle tre del pomeriggio, si ricorda la morte di Gesù in croce, e il sabato santo con la veglia pasquale, madre di tutte le veglie, quando viviamo la vita nuova del cristiano donata dalla risurrezione di Gesù.
Quando notificano a Gesù che Lazzaro è malato, Gesù non parte subito per Betania, ma aspetta che il male faccia il suo corso, fino alla morte, con sconcerto degli apostoli e con maliziosa meraviglia dei giudei. Ma Gesù è amico di Lazzaro e nutre amore per le sorelle, Marta e Maria.
La vita di Lazzaro giunge alla fine e muore secondo la natura fisica dell’uomo, e dopo la morte, viene sepolto e la tomba chiusa. Tutto finito. Finalmente arriva Gesù, Signore della Vita e vincitore della morte e tutto inizia, e Lazzaro ritorna in vita.
Risorgere dai morti è ritornare alla vita precedente, come per Lazzaro? La risurrezione va contro la natura fisica dell’uomo? Dio che ha creato l’uomo, può andare contro la legge naturale che ha posto come limite?
L’idea di risorgere alla vita di prima, anche se per Lazzaro è avvenuto e quindi alla fine dovrà morire di nuovo, è molto riduttiva, e non appartiene alla Rivelazione cristiana. Qui invece siamo di fronte a un segno che rimanda alla risurrezione di Gesù.
La Vita di Gesù risorto è la Vita oltre la morte, ma la soglia della morte Gesù l’ha oltrepassata e vinta. La Vita che i discepoli, come scrive Giovanni nel Vangelo e nella Ia Lettera, toccano, la Vita con cui parlano, dialogano, la Vita che testimoniano è la stessa Vita del Verbo di Dio, è Cristo Gesù. La Vita del Risorto è la piena comunione con il Padre nello Spirito Santo, senza i condizionamenti della natura fisica: è la Vita che Dio dona ad ogni uomo in Gesù risorto e va oltre la morte fisica: chi crede in me, anche se muore, vivrà, e senza contraddire le leggi della natura; vivrà dopo questa vita.
Marta, ancora legata alla concezione giudaica, dice a Gesù «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto». E Gesù risponde «Io sono la risurrezione e la vita, credi tu?». A Maria che ripete le stesse parole di Marta, Gesù chiede la fede.
Gesù è Dio presente, e può manifestare la «Gloria di Dio», cioè la Potenza della Vita di Dio. Lazzaro redivivo dovrà morire ancora per entrare nella Gloria di Dio, noi no! Gesù morto e risorto rivela splendidamente la Gloria di Dio, la potenza della Vita.
Gesù alla tomba di Lazzaro, freme per l’amico e per tutti gli uomini, prede della morte; piange perché è solidale nel dolore e nell’angoscia che la morte porta con sé, ma Gesù vuole liberare l’uomo dalla morte per farlo rinascere a vita nuova.
Risorgere non è rivivere questa vita con i dolori e i problemi della quotidianità, ma risorgere finalmente alla pienezza della Vita in Dio, con i nostri cari, con gli amici e con tutta l’umanità. Questa è Gloria di Dio!
In questa vita terrena la fede in Gesù Cristo risorto, anticipa “il passaggio” (in ebraico pasqua vuol dire passaggio), da una situazione di tristezza e di dolore alla speranza della Vita nuova in Cristo Signore.
Buona pasqua a tutti.
p. Francesco – Parroco
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