di Padre Francesco
I cristiani sono le persone che, con il battesimo, si sono consacrate a Dio in Gesù Cristo e formano la Chiesa. La Chiesa di Dio non è qualcosa di gerarchico, di costituito secondo regole e norme stabilite fin dal principio, quasi un museo di tradizioni, ma è un organismo vivo come lo sono tutte le istituzioni umane a partire dalle famiglie e non tramanda di generazione in generazione le tradizioni che si sono formate nel tempo, ma continuamente si rinnova. La gerarchia come quella ebraica, è stata posta per testimoniare.
Quando due persone si amano, si sposano, e formano una nuova famiglia e, in forza dell’amore, generano figli, inizia una umanità nuova, un cammino che lentamente si inserisce nel fiume di quella umanità da cui traggono origine. Ogni nuova generazione è legata alla precedente, ma è anche assolutamente nuova, aperta a sua volta al futuro, e pronta a continuare il cammino umano in questo mondo, ma in modo nuovo.
Il cammino della Chiesa è un cammino di famiglia. Dio si è fatto uomo per potersi inserire in questa nuova famiglia, umanità creatrice e aperta al futuro. Così è stato con la famiglia di Nazareth: con la nascita di Gesù da Maria, famiglia con San Giuseppe, inizia una umanità assolutamente nuova, anche se legata alle generazioni precedenti, umanità creatrice e aperta al futuro di Dio, e questa è la provenienza della Chiesa.
Scorrendo le lettere di San Paolo e gli Atti degli Apostoli troviamo descritto in modo molto bello come si sono formate le Chiese, la chiesa di Gerusalemme, la chiesa di Corinto, di Roma, di Efeso, la Chiesa della Galazia e dei Filippesi, eccetera. Ogni chiesa aveva, e ha, la sua fisionomia e il suo modo di rapportarsi al proprio interno perché essendo tutte chiese domestiche, cioè legate alle famiglia e alle loro abitazioni, dovevano coltivare le relazioni al loro interno, e come in tutte le famiglie si vive l’amore, ma convivono anche gelosie, contrasti e litigi, e San Paolo lancia forti richiami all’unità e all’armonia.
Queste piccole comunità mantengono rapporti con i vicini e i concittadini, quindi rapporti politici anche con governatori e re, e infine si confrontano con le altre religioni, con la religione giudaica e con quelle pagane. Quello che è evidente è che le comunità sono vive, intraprendenti e aperte alla nuova realtà, e opportunamente incoraggiate da Paolo, testimoniano la Presenza misteriosa del Signore risorto, vivente in mezzo a loro. La testimonianza del Signore risorto era, è e sarà il compito principale della chiesa domestica delle origini e anche nostra oggi.
Nella risurrezione del Signore, il Dio nascosto e a volte incomprensibile dell’Antico Testamento, il Padre ha manifestato la sua volontà di salvezza per l’umanità intera ponendo «l’evento Gesù risorto dai morti» come fatto decisivo della storia umana: “prima Cristo, che è la primizia; poi alla sua venuta quelli che sono di Cristo”(Prima Lettera ai Corinzi, 15,23). Cristo è il centro di tutta l’umanità, credente o no, cristiana o no.
Ogni uomo di qualunque religione e razza è guardato da Dio Padre con tenerezza di figlio unico, e ad ognuno il Padre offre la possibilità di incontrarsi con Cristo e quindi di vivere il suo Regno d’Amore. L’uomo compiendo il bene, al di là della religione e della cultura, può incontrarsi con Cristo risorto e realizzare il Regno di Dio, di giustizia e di pace perché in ogni uomo è accesa la scintilla d’amore dello Spirito Santo che va ben oltre la Chiesa e coinvolge l’intera umanità. È lo sguardo amorevole di Dio Padre che non abbandona nessuno.
La Chiesa dunque ha il suo fondamento in Gesù Cristo risorto, ma nella sua nuova dimensione di Vivente, Gesù non è più legato al corpo terreno, che è stato trasformato dalla Potenza di Dio e si pone oltre questo mondo visibile e tangibile. Anche la Chiesa, corpo di Cristo si pone oltre questo mondo visibile e tangibile in quanto corpo di Cristo, spirituale, essa è tutta santa, immacolata e pienamente realizzata in Dio: “Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza” (Apocalisse, 11, 19).
La Chiesa è oltre questo mondo perché è corpo di Cristo, ma è anche in questo mondo perché noi, discepoli del Signore, siamo in questo mondo (Giovanni 17, 11). È qui il mistero della Chiesa: per un aspetto, vive oltre il tempo e lo spazio, ma in quanto umana è nel tempo e nello spazio in cui viviamo oggi.
Poiché di questo mondo, noi Chiesa non siamo senza errori e peccati, fallimenti e rinnegamenti, vedi Pietro che rinnega Gesù, e non possiamo pensare a una Chiesa senza ingiustizie e connivenze con i potenti di questo mondo. Quando pensiamo alle guide della Chiesa, i pastori vescovi, i loro collaboratori che sono i presbiteri e i sacerdoti, non pensiamo a una Chiesa perfetta, ma a una Chiesa che deve convertirsi, cioè che deve girare lo sguardo verso il Signore risorto, e camminare con gioia e speranza con il Vangelo.
Quello che ci occorre oggi è riscoprire la gioia della Chiesa Comunità che, con fatica e dolore, sbagli e pentimenti, testimonia l’evento Cristo risorto e lo celebra la domenica nell’assemblea della Messa, cuore e fonte della nostra testimonianza perché realizza nel mondo la presenza del Risorto (Matteo, 28,20).
Dal Lunedì al Venerdì:
8.00 - 9.00 - 10.00 - 18.30
Sabato: 8.00 - 9.00 - 10.00 - 19.00
Domenica: 8.00 - 9.00 - 10.00 -
11.00 - 17.00
Dal Lunedì al Sabato:
8.30 - 10.30 ~ 16.00 - 18.00
Domenica: 7.30 - 12.00 - 16.00 - 18.00