Mi è caro sperare che abbiate trascorso un’estate serena e tranquilla.
Il vangelo racconta l’invito a pranzo di un capo fariseo a Gesù. Se a una prima lettura si dice del pranzo offerto dal fariseo, in realtà il racconto rivela che,grazie alla presenza di Gesù e per mezzo di lui, è Dio stesso che invita il suo popolo a partecipare al banchetto del Regno, anche se i farisei faticano ad accettarlo.
Gesù accetta l’invito a pranzo e, entrato in casa, subito respira ostilità emancanza di sincerità da parte di alcuni che lo stanno osservando per accusarlo. Il testo narra che nonostante questo atteggiamento di rifiuto, prima di mettersi a tavola Gesù guarisce un idropico,anche se è giorno di sabato; anzi aiuta i presenti a riflettere sul bene fatto a un uomo; chiede di sforzarsi ad uscire da se stessi per trovare la libertà indispensabile per entrare nel Regno di Dio; aiuta a riflettere su quale valore èapprezzato da Dio, se l’osservanza della legge del sabato oppure la carità verso una persona bisognosa.
Il cuore incapace di amore dei farisei, rifiuta la logica di Gesù, e li fa rimanere muti e chiusi nella loro casistica e nella loro ostilità.
Gesù entra nella sala da pranzo e osserva: alcuni presenti,ritenendosi importanti, si affrettano a prendere i primi posti vicino al padrone di casa e all’ospite. Gesù esprimedi nuovoil suo pensiero. L’invito al banchetto del Regno richiede un atteggiamento di vita, un modo di esistere che non ha nulla dell’accaparramento che si vede nella vita sociale e politica del suo e del nostro tempo. L’invito alle nozze del Regno è gratuito, anzi, chi vivràin modo umile, non superbo e arrogante con gli altri e con se stesso, chi si accontenta ed è grato di quanto possiede, e si sforza di condividere con chi non ha nulla, questi entrerà nel Regno e sarà invitato a prendere posto vicino allo Sposo.
Gesù ora si rivolge direttamente al padrone di casa, al fariseo che lo ha invitato, aiutandolo a riflettere sull’atteggiamento degli ospitie sullo stile di vita richiesto dal Regno di Dio.
Gesù non ignora che l’uomo è essere di relazione: Lui stesso è uomo e cerca relazioni, anzi si è scelto i Dodici perché stiano con Lui per imparare le buone relazioni, l’amicizia e il dono di sè.
Gesù dice al padrone di casa: “Quando offri un pranzo, non invitare chi può ricambiare. Invita invece chi non potrà mai darti nulla…”, non avere con gli altri solo relazioni mercantili e di interesse, impara la gratuità come Dio fa con te.
Il povero non può ricambiare, tuttaviail Signore,Lui il vero povero, quello che ha lo dona pienamente, senza aspettarsi il nostro contraccambio: di fronte al mondo Lui è il perdente, Colui che sempre offre, in realtà Gesù sta mettendo la base di autentici nuovi rapporti del Regno in questa umanità e in questa nostra storia.
Una certa idea di religioneci ha insegnato che l’uomo deve guadagnarsi il paradiso,deve sacrificarsie rinunciare alle gioie della vita, invece il vangelo rivela che tutto è dono di Dio per mezzo di Gesù, noi non possiamo impedire nemmeno la caduta di un solo cappello del nostro capo.
Tutto è dono del Padre nel Figlio per lo Spirito.
Questo è il senso del banchetto a cui l’umanità è invitata: sforziamoci di accettare l’invito di Dio.
E’ bello all’inizio dell’anno sociale, trovare una pagina così serena e invitante, e che apre a tutti prospettive di collaborazione e accoglienza nella nostra comunità parrocchiale.
p. Francesco – Parroco
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