Abbiamo appena celebrato la solennità dei Santi e la memoria dei Defunti, e stiamo andando verso la festa di Cristo Re con cui si conclude l’anno liturgico. Nel mese di dicembre ci si incontrerà con la solennità dell’Immacolata Concezione e poi con il Natale del Signore. Incontri e occasioni propizie di preghiera, di dialogo e di apertura verso il futuro.
L’avvento è il tempo liturgico che apre alla speranza: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Apocalisse 21,5).
Questa Parola invita ad avere speranza: quando la quotidianità sembra offrire poco o quasi nulla, c’è sempre la possibilità di andare oltre; quando la tristezza schiaccia, forse è il momento di volgere gli occhi verso il cielo: mai Dio si chiude alle nostre necessità, mai guarda al nostro passato per rimproverarci, piuttosto volge il suo sguardo su di noi e invita ad andare avanti, a trovare energie nuove per camminare, per progettare, anche cose piccole, semplici, ma reali. Dio è il Padre che incoraggia, che da forza e fiducia. E’ dono di Dio poter considerare la propria vita con serenità e, magari con una semplice preghiera, «grazie, Signore!» o «scusa, Signore!», trovare la gioia di proseguire e sentire nel cuore che Dio è sempre pronto a
darci la mano. Non è difficile ascoltare il Signore e sentirlo parlare: siamo tentati di pensare che non ci ascolta perché pensiamo Dio alla maniera umana, pensiamo di sentire parole e suoni, di vedere azioni con cui Dio interviene nella vita, invece la sua Presenza si nasconde nelle cose semplici e normali di ogni giorno, in una parola gentile o in un rimprovero meritato o in un incoraggia-
mento, ma bisogna vederla, sentire la Presenza, trovare il coraggio di interiorità, allora si vive con il Signore, e Lui parla e agisce in noi. Questa non è fantasia: anche nelle più piccole cose di ogni giorno, Dio è con noi, dentro di noi (S. Agostino).
Avvento, attesa di cose conosciute e vissute tante volte nella vita; parole dette e ripetute, eppure sempre nuove. L’avvento è attesa di un figlio, di un fratello: ogni madre ripete continuamente alla propria creatura parole dolci, sussurri di parole che tranquillizzano, eppure anche se sono sempre le stesse, le parole di una mamma sono uniche. Così è anche il nostro avvento: sempre lo stesso, eppure unico, come unico sarà il natale di Gesù! Questo è il Dio di tenerezza che fa “nuove tutte le cose” per sorprenderci e farci felici.
p. Francesco – Parroco
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Dal Lunedì al Sabato:
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